il Centro – 19 luglio 2006 pagina 05 sezione: CHIETI
CRECCHIO. Il consorzio di bonifica centro ha annunciato che vuole portare a termine il più presto possibile i lavori di trasformazione irrigua del comprensorio del fiume Arielli, per permettere, attraverso la captazione della acque del fiume, l’irrigazione dei terreni attigui nei Comuni di Tollo e Ortona. Iniziato nel 1989, il progetto è stato realizzato finora soltanto parzialmente, perché manca l’opera di presa che si dovrebbe realizzare nel territorio di Crecchio. Il completamento dei lavori lascia però adito a molti dubbi. Da anni movimenti spontanei di cittadini e il Comune di Crecchio, si oppongono al progetto. Le motivazioni scaturiscono in primis dal fatto che si dovrebbe realizzare uno sbarramento delle acque al di sopra del Parco dei Mulini. Si andrebbe così a intervenire con esito incerto su una zona di chiaro interesse naturalistico, oggetto tra l’altro di finanziamenti europei per la sua valorizzazione. “Il Comune” spiega il sindaco di Crecchio, Franco Scarinci, “ha investito circa un milione di euro per il recupero e la valorizzazione a fini turistici del Parco dei Mulini nella vallata del fiume Arielli. La presa, a monte del parco, delle acque danneggerebbe in modo irreversibile l’ecosistema e le potenzialità turistiche della zona, oggi meta di numerosi visitatori e gite scolastiche”. Il consorzio risponde con una variante al progetto che implicherebbe nella zona un impianto di sollevamento per riportare con il pompaggio l’acqua in zona. Questo porta però a un’altra perplessità ovvero alla riflessione sull’effettiva portata del fiume. L’intenzione di captare 135 litri/secondo dell’acqua di un fiume, ridotto ormai a rigagnolo, appare infatti remota. “Nella perizia di variante” riprende il sindaco “presentata alla conferenza di servizio, si fa ancora riferimento ai calcoli della massima portata ammissibile del bacino, in corrispondenza della presa, datata 1983, ossia oltre vent’anni fa. un dato che non riteniamo più attendibile. Senza entrare in merito sull’utilità di quest’opera per lo sviluppo dell’agricoltura nel comprensorio di Tollo-Ortona, di cui si hanno forti dubbi, ribadiamo il netto e fermo parere sfavorevole all’intubazione del fiume Arielli”. Chiara al riguardo appare anche la posizione degli ambientalisti. “Il Wwf” dichiara Augusto De Sanctis “si schiera contro l’ipotesi di captazione dell’Arielli per supposti scopi irrigui. Il monitoraggio condotto dalla Regione ha permesso di evidenziare attraverso l’analisi biologica un grado di inquinamento del fiume di terzo livello su una scala di 5 (categoria “ambiente inquinato”). Ovviamente togliere acqua al fiume determina la compromissione della ormai residua capacità di autodepurazione. Ben altre opere sarebbero pertanto necessarie per gestire correttamente questo corso d’acqua. Tra queste ricordiamo: migliore efficienza per le attività di irrigazione, allargamento delle fasce arboree ripariali che permettono di fare da filtro agli inquinanti agricoli, realizzare piccole aree umide importanti sia per l’irrigazione che per la fitodepurazione. Se, come sembra, sono rimaste somme da spendere per circa 800mila euro, allora sono questi gli interventi da realizzare”.
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